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Ruderi misteriosi : dicono fosse una fontana
collaborazione con Giulio Calegari *
2014
L'operazione
artistica di Kazumi Kurihara e Giulio Calegari sul cumulo di blocchi marmorei
non prevede una presenza con lavori che vengono a sovrapporsi o ad invadere lo
spazio considerato. Al contrario verranno evidenziali, con interventi di
ripulitura e sottrazione, alcuni angoli e scorci che richiamano visioni
immaginali. Discreti percorsi dello sguardo, suggeriti tra la vegetazione che
col tempo ha conquistato il reperto monumentale, permetteranno di scorgere o
sognare un'antichità,una storia e forse saranno occasione per un altro sentire.
The Secret Gardens
Interventi di arte contemporanea nelle arie verdi della Fabbrica del Vapore
Posti di vista* | Fuorisalone Milano Design Week 2014
神秘の廃墟:噴水の伝説
共同制作:ジューリオ・カレガーリ
2014
2014年のミラノデザインウィーク期間、ミラノ市立の文 化施設"Fabbrica del Vapore" (ファブリカ デッルヴァポーレ)に属し、普段は一般に開放されていない中庭を会場にし開催された"シークレットガーデ
ン"展において発表された作品。
いつの時から、この庭の片隅には、大理石のような石が山積みにされ放置されたままになっていた。
栗原和美とGiulio Calegari(ジューリオ・カレガーリ)のアーティスティクな作業は、この石の廃墟において、一見したところ、いかなる物理的な介入の跡も残していないように見える。
しかし、実は、短縮した透視図法でしか見ることが出来ないような想像の視野を想起させるこの石の廃墟の隅々が枯葉や土を除去する作業によって際立たされていったのである。慎重にその過程を追っていく眼差し、草木の間で時間が記念碑たる発見を成就するであろうという暗示といった所作は、古い時代、ある一つの歴史を我々に認識もしくは夢想させる。そして、また別の感覚がいつか到来することを我々へ委ねさせるのである。
"シークレット ガーデン" 展
ファブリカ デッル ヴァポーレ、ミラノ
Posti di vista* | Fuorisalone Milano Design Week 2014
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Ruderi misteriosi: dicono fosse una fontana
MATERIALE: Blocchi di pietra lavorata presente in loco e pensiero
immateriale
MISURA:
Occasionale
EPOCA: XX secolo riletto nel 2014
Ci sfugge la cronaca di quest'angolo del
giardino, linea di frontiera.
Da un punto di vista solo un cumulo di
pietre, con qualche traccia decorativa, accantonate a deposito; per contro,
qualcosa di antico, sotterraneo forse, una presenza archeologica
costretta in un angolo, nascosta e assediata da muri che compromettono il colore
del cielo. Di fatto misteriosa, enigmatica e degna di attenzione.
Dicono fosse una fontana. Forse viene da lontano e si racconta volessero
portarla lontano, come gli antichi obelischi egizi condotti a Roma a rappresentare
il segno arrogante del potere, ad arredare piazze e giardini.
Chissà, una ricerca d'archivio forse
svelerebbe facilmente origine e destinazione delle nostre "pietre" ma
ci farebbe perdere l'opportunità di entrare in uno spazio immaginale, perché
questi cumuli sono come i resti di antiche civiltà, e ci trascinano nel sogno
infantile dell'avventura archeologica, citata in un angolo minuto e
dimesso della città.
La forza evocativa dei resti della
nostra "fontana" è più forte della banale disposizione con cui son
stati accatastati. Alcune pietre si sono mosse per la sollecitazione di piante
e radici, altre misteriosamente spostate, si presentano o sfuggono in altri
angoli del giardino.
Bisognerà intervenire con leggerezza, in modo impercettibile e offrire
nuovi scorci e angoli di visuale che ci permettano di cogliere l'"invisibile
silenzio" che vi è celato e le infinite storie sottese. Sarà necessario
servirci di una nuova prospettiva per acquisire quella visione che ci permetterà
di cogliere quella "leggerezza espansiva" che attiene al concetto
di radura.
L'immaginazione inganna il nostro sensibile sotto la legge dell'opacità,
essendo la memoria inseparabile dal suo oblio. L'ubiquità della verginità
del mondo continua ad avere luogo nel senso del durevole soltanto quando
svela, cioè evidenzia l'essere nel suo nascondersi tra il chiarore
e l' oscurità; dimensioni che tendono all'apparire della leggerezza del
sé.
Bisogna cercare nelle fessure visibili e
impercettibili, nelle tracce segnate dall'acqua piovana, nei frammenti
scolpiti. Immaginare da quel poco che appare in evidenza la forma originale del
monumento, la sua collocazione in un luogo e tra la gente, le voci
attorno.
Un microcosmo archeologico insomma che
si lascia immaginare coi suoi spiriti celati nella terra, tracce di passaggi di
uomini, resti di focolari, cenere forse, negli spazi d’ombra di vasi rituali.
Al crepuscolo o quando il sole è allo zenit, cercheremo di seguire le tracce
di misteriosi viandanti iniziatori.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx xGiulio Calegari e Kazumi Kurihara
神秘の廃墟:噴水の伝説
素材:現在地に放置された岩魂の明示作業と非物質的思考
サイズ:偶発的
時代:20世紀の再読による2014年
境界線。この庭の片隅には、忘れさられた言い伝えがある。
それは、無造作にところどころに装飾を残す石の集積にしか見えない。だが、もしかしたら、地下に隠されていた遠い昔のもの、空の色に危険をさらし、隠蔽され、壁に囲まれたこの片隅に放置せざるをえなかった考古学の現在かも知れない。神秘的で謎めいた事物がここに存在する。
それは、昔、噴水であったと言い伝えられてきた。権力に満ちた尊大な夢を誇示しようと広場や庭を飾り立てる為にローマへと運搬された古代エジプトのオベリスクと同じように、この噴水もどこか遠くから運ばれ、そして、さらに遠くへ運ぼうとした人がいたと語りつがれてきた。
しかし、それを誰が知ろう。資料を紐解けば、この"石群"の起源とその行先は、簡単に理解出来るかも知れない。だが、想像の空間へと入り込む機会は、失われてしまうだろう。なぜなら、この石の集積は、古代文明の廃墟と同じように、考古学の冒険という子供じみた夢の中へ導かれ、街の目立たない片隅に置き去りにされた一つの物語に過ぎないのだから。
乱雑に山積みされた石群は、我々の"噴水" の残骸へのイメージに喚起されることにその力をより鮮明にする。石達は、草や根を掻き立てるかのように場所を変え、他の石達は、秘め事のように変動し、この庭の片隅に現れ、また忘れられる。
知覚できないほどの軽さでそこへ介入することの必然。それを得る為には、隠され、無限の歴史に染まった“見えない静けさ”を捉えることを容赦する新たなパースペクティブと視覚の眺点をさずけ与えること。そして、林間の空地、そこに存在する“誇張された軽さ”の概念を捉えることが、不可欠な条件となるだろう。
記憶が忘却と不可分であるが為に、不透明な法に従属した知覚の対象は、表象によって欺かれる。世界の純潔な偏在性は、そのベールが剥がれた時のみ、持続性の中に場を得る。それは、つまり、それ自体の軽さの出現を帯びる次元の薄明かりと闇との間に隠れた存在を明白にすることである。
目に見える裂け目と知覚不可能なもの、雨水が残した痕跡、刻み込まれた断片の中を探索せよ。そして、そこで明瞭となるささいな事物を手掛かりに、ある瞬間の原初的なかたちであり、ある場所への位置付け、人々と彼らを取り巻く声を想像せよ。
考古学のミクロコスモスは、土の下に隠されたその精神、人類の推移の跡、炉や灰が儀式の器の影の中に残されていることを想像させる。
さあ、夕暮れあるいは、太陽が天頂にある時、神秘的な旅の先導者の跡を探し求めよう。
Giulio Calegari e Kazumi Kurihara (ジューリオ カレガーリ、栗原和美)
Giulio Calegari*
Nasce a Milano. Architetto e docente presso l’Accademia di Belle
Arti di Brera di Milano. Egli è responsabile della Sezione di Paletnologia
del Museo Civico di Storia Naturale di Milano. Dal 1983 Calegari
ha diretto tutte le spedizioni archeologiche del Centro Studi Archeologia
Africana e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, in Mali, in Eritrea,
in Marocco,in Togo. Dalla fine degli anni ’60 si muove come artista
del contemporaneo.
ジューリオ・カレガーリ
ミラノ生まれ。建築家。イタリア国立ミラノ ブレラ美術大学教授。ミラノ市立自然史博物館先史民俗学部門チーフ。1983年から現在に至るアフリカ考古学研究センターまた自然史博物史博物館からのマリ、エリトリア、モロッコ、トーゴらのアフリカ諸国の考古学調査遠征を総指揮。60年代末から、現代アーティストとしても活躍している。
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